Come ogni anno il laboratorio di voce creativa e canto popolare italiano sbarca a Monaco. E’ molto interessante lavorare con un popolo educato alla musica e alla vocalità. C’è una vera apertura verso il canto, dove qui in Italia invece trovo timidezza, diffidenza, chiusura spesso motivata da un incredibile senso del ridicolo rispetto a quella che è una delle più antiche espressioni umane. Queste difficoltà sono dovute sicuramente a un fatto educativo, un gap che parte dalle scuole primarie e poi si consolida per diventare quasi impossibile da colmare. Sugli effetti positivi dell’educazione musicale si spendono parole, ma pochi investimenti veri, il tutto in Italia è come al solito affidato alla buona volontà di direttori di piccole scuole, bibliotecari, insegnanti e educatori aperti e intelligenti. I singoli insomma, invece che il sistema. Sogno e auspico veramente una svolta vera, per le future generazioni…

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